Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

lunedì 18 novembre 2019

Ho spostato la pietra


Ho spostato la pietra
all'ingresso
e spazzato la via.
Tra viaggi di catene
mi trascinarono muti.
Vetrine d'oblio
in cui anime e cuori
in abiti spogliati,
che un poco
sono loro
e un poco no,
mi tirano indietro
in un cammino
sordo e muto.
Cadono gocce
di sorriso,
di sudore,
di dolore,
semino tracce di vita.
Guardo dinanzi
l'uscio e la strada
e un piede dopo l'altro
professo la mia fede.
Stormi di occhi
in parte giudicanti
e in parte no.
E ad ogni sosta
fremo
e bramo ripartire.
Tra schioppi
e metaforiche frustate
mi sento ritornata
ed il sentiero che cercavo
cerco.
Tutto torna all'inizio,
tutto in uno srotolio
succede,
e passa e torna
fino alla meta sua.
A me un'altra carta
un altro gioco,
e scorre e viene
e torna e va
fino alla carta mia
vincente.
Guardo la porta
e guardo la mia strada
a volte piango
altre sorrido
ma sempre l'amo.
Mentre il mio viale
è lì che splende
e chiama.
Un'altra carta a me.

Gabriella Dell'Aria 09.10.2019
Tutti i diritti riservati 

mercoledì 13 novembre 2019

Ti porto a passeggiare

Ripropongo perché modificata la chiusura, ogni volta che la leggo si allunga :))


Ti porto a passeggiare
Anima mia,
a respirare prati verdi e in fiore,
dove Natura splende
e si rinnova.
Andremo lungo i fiumi,
per le rive,
in spiaggia a giocare
con le onde.
Ti porto a passeggiare
Anima mia,
tra alberi da frutto,
tra campi rigogliosi,
sentieri ben puliti,
viottoli in paese.
Andremo poi
in un parco cittadino,
sotto al sole che splende
e quelle
fresche gocce di rugiada.
Ti porto a passeggiare
Anima mia,
respira forte,
riempi i tuoi polmoni,
questa è la vita,
tu guarda un poco
adesso
in questa direzione.
Ti porto a passeggiare
Anima mia,
e ci berremo
un succo di pompelmo,
ti porto a riscoprire il sole,
a riscoprire amore.
Respira Anima mia,
respira,
ti porto alla sorgente luminosa,
dove puoi bere acqua cristallina
e lavar via ogni tuo dolore,
ma tu non vuoi levar
tracce di vita,
entri nella sorgente
e lavi la stanchezza,
ti bagni, ti rinfreschi,
trasformi i tuoi dolori,
Anima mia sorridi.
Ora vienimi in braccio
io ti sto accanto
ora è il tempo in cui
invertiamo i ruoli.

Ti ho portato a passeggiare
Anima mia,
tra guerre e nei macelli,
tra fiumi d’ogni sangue,
tra orrori e crudeltà,
Anima mia che piangi,
Anima mia che preghi.

Vieni, oggi ti porto a passeggiare
Anima mia,
ti ho trascinata in mille pozze
e il fango, e mai
tu mi hai lasciato sola,
forse per i bei doni
che ti ho dato,
tesori immensi,
lucenti e risplendenti
più del sole,
o forse perché m’ami,
o per entrambi.
Io capo, io nocchiero, timoniere
io guidatore ardito
ad infilarmi là,
io cavalier pauroso,
incosciente?
Io col vessillo dentro agli occhi
e il cuore.
Ti porto a passeggiare
Anima mia,
andremo per i prati luminosi,
sotto a quel sole chiaro
che non brucia,
dove passeggia vita,
dove risplende amore.
E tu ti fermi
e tu te ne riempi
e vai…
Anima mia…
che fai?

Sono uscita a passeggiare
Anima mia,
senza sapere dove andare,
senza saper perché,
ma sono uscita
ad incontrare te.
E sono andata
per prati,
per spiagge,
lungo i viali...
e tu eri passata
ma non c’eri più,
e lungo fiumi pieni d’ogni sangue
ti ho trovata,
Anima mia che piangi,
Anima mia che preghi,
Anima mia che ami.

Vieni,
ti porto a passeggiare
Anima mia,
non è così che adesso
puoi aiutare…
ti porto alla sorgente luminosa,
e per i prati
e sulla riva…
Ti porto a passeggiare
Anima mia,
tu vieni in braccio a me,
ti sto vicino.

Ti porto a passeggiare
Anima mia
dove Natura splende e si rinnova
dove puoi respirare
dove potrai amare.
Mi guardi e mi sorridi,
dove, chiedi,
dove se non qui.

Tu prendimi la mano
sono con te.

Gabriella Dell'Aria (20.02.2018)
Tutti i diritti riservati


sabato 9 novembre 2019

Quanto ne vuoi


#Oggiilbuongiornoprofuma di


Quanto amore vuoi
vado al mercato,
lì, tra bancarelle accese,
ridondanti
certo lo troverò.
Tu dimmi
quanto amore vuoi
così ch'io
possa indovinare
e poi dimmi il colore
dimmi la specie.
Amore turbolento,
amore di possesso
altro di gelosia,
vuoi quello intermittente
come le luci di natale,
ne vuoi uno assente
uno presente,
tu quale amore vuoi.
E poi in città,
tra tutti quei negozi
certo lo troverò.
Ed ho vagato per le piazze
ed i paesi,
per le vie illuminate
che più attirano
la gente,
e lungo i fiumi
ed i torrenti,
sulla riva del mare calmo
o agitato,
nei boschi, nei prati,
dentro al cielo l'ho cercato.
Fermati amore fermati,
tu smetti di scappare,
smetti di cercare,
di confonderti,
tu smetti d'aspettare,
se non lo riconosci
Lui riconosce Te.
Quanto amore vuoi,
guarda lo specchio,
tanto tu ne avrai,
quanto ne dai.
E sempre quella lacrima,
come punto
alla fine di una frase,
scende.
Così è e così sarà
quanto amore vuoi
quanto amore dai.
Ed ecco che si ferma e la raccoglie, lacrima sopra il dito, brillante dentro il Sole, un'altra gemma nuova piena d'amore.
Buongiorno d'Amore a tutti, umani e non ❤️
Gabriella Dell'Aria 09.11.2019
Tutti i diritti riservati

domenica 20 ottobre 2019

Ieri ho compiuto 59 anni


Caro Amore Mio, e nel dirtelo, nel chiamarti col nome che è tuo, Amore Mio, già mi commuovo. Sei quel corpo e quell'essenza che cammina con me perché altri non è che me, quindi sono l'essenza che lo dice al corpo, l'essenza di te, perché io sono quella parte immutabile ed eterna che pure muta e ti accompagna. Grazie, per questo corpo, per questa vita, per questa esperienza che riempi silenziosamente d'Amore, Grazie per  non crollare, grazie per non arrenderti, grazie per cercare ad ogni passo il Tuo cammino, grazie per non cadere, grazie per quando sei caduta, grazie per esserti alzata, grazie per quello che ancora farai, Tu sei la Mia meravigliosa danza in questa vita, grazie per ogni passo che hai compiuto e compi in questo gioco a volte estremo che lei è. 
- Amore Mio, tu che sei me, tienimi per mano, a volte è dura sai, forse perché amo, o amo poco, o non amo, tu tienimi per mano, tienimi per mano.
- Ti tengo più che per la mano, ti sei la mia proiezione in questa dimensione, già te l'ho detto e tu lo sai, io sempre, sempre sono in te, quando mi senti, quando mi parli, quando pensi di non seguirmi più, quando pensi di smarrirti o di smarrirmi, io sempre sto con te.
- Allora continuiamo questo viaggio Anima Mia.
- Vieni, ti asciugo gli occhi. Prima di continuare guarda un po' indietro, dimmi che vedi.
- Vedi? Continuo a piangere, comunque vedo Amore, anche in quelle zone buie io lo vedo.
- E piangi. Piangi quanto vuoi. Non avere paura Amore Mio, le lacrime... ora lo sai che cosa sono, quanto valore hanno, ed il dolore quanto sia Maestro e Amore. Ora tu guarda e fermati solo un istante appena, solo per imparare, solo per comprendere e ricordare, e da questa tua valigia piena lascia volar via ogni pena e quello che non serve più.
- Eppure se mi guardo provo tenerezza e amore, ancor di più per quando son caduta.
E vedo che mi amo...forse ho troppa considerazione di me? Forse mi metto al centro o ne vorrei di più?
- Aspetti una risposta che conosci, non è più tempo di castighi finalmente, te ne sei inflitta più di uno, ed io ero con te, sono con te. Hai sempre amato? No. Hai sempre perdonato? No. Nemmeno con te stessa.
- Adesso che facciamo?
- Non dirlo a me. Adesso, come prima, andremo dove vogliamo, tu ed io, insieme, perché noi siamo uno, una strada, un cammino, quello nostro. E mentre tu mi guardi e mi ascolti, senti la tua vocina che parla a te di te, io guardo questo sacro corpo e lo onoro, mezzo, strumento, tempio sacro di quello che è, in esso trova espressione una vita.
Piangi di nuovo. Pensi a tante altre vite.
Amore mio, forse sei qui per te e per loro, forse potevi sentirlo in modo più felice, meno doloroso o forse no, forse sei passata tra solchi scavati dentro l'anima...ma vedi Amore Mio, perdona te, e fai ciò che senti.
- Sento prigioni e gabbie. Condizionamenti silenziosi e no. Non voglio più catene.
E lei si avvicinò e la baciò in fronte.
- Benvenuta in questo nuovo anno della tua vita qui, su questa Terra.
- Dammi il cinque -  rispose sorridendo, - grazie, benvenuta a Te - e il bacio fu totale e anche l'abbraccio, fu accoglienza, completezza, fu Amore e complicità, fu patto stretto e onorato, - Benvenute a noi. -
Brindarono alla Vita e continuarono il loro sacro cammino, Anima e Corpo, insieme a formare Uno.


Gabriella Dell'Aria 20.10.2019
Tutti i diritti riservati


venerdì 27 settembre 2019

Il Tassello

Un racconto che rientri per intero in una cartella editoriale, lunghezza compresa tra le 1800 e le 1950 battute, spazi inclusi, questo è il mio. Spero vi piaccia.


Il Tassello

“Devo correre - pensò guardando le voci annotate sul suo appunto - resta solo l’ultima, Onorarlo”. Trafelata, scivolò leggermente ma senza cadere: “Fermi, aspettate. Vi prego! Aspettate.” gridò arrivando a ridosso dell'enorme pannello: “Aspettate, ecco: Individuarlo, Raggiungerlo, Comprenderlo, e adesso Onorarlo!”, aprì leggermente le mani, adagiato sui palmi teneva il suo tassello, lo baciò singhiozzando, lo prese e lo porse ai saggi: “Eccolo qui! C'è l'ho fatta! Il mio tassello!” e cadde in ginocchio.
Il Grande Maestro l'aiutò a rialzarsi e nel contatto fu invaso da quella stessa commozione antica che accompagnava ogni tassello recuperato: “A te l'onore.” disse e le indicò l’alloggiamento vuoto. Dinanzi al suo settore lei dapprima s'inchinò, poi rivolta ai saggi disse: “Voi non sapete, non sapete ancora.”, alzò il tassello verso il cielo e dopo un altro inchino lo incastrò.
La luce che ne venne si riflesse sul grande specchio della parete lì di fronte e proiettò le immagini che conteneva, unico testimone di quella notte in cui le onde provenienti dai loro cuori si erano incontrate nella galassia. Da lì, lei era arrivata alla sorgente e adesso si trovavano vicini. Il vitello era assai piccino, nato da pochi giorni, lei aveva quelli che sulla Terra son dieci anni appena. Si guardarono. “Ti prego non dire niente” disse il vitello, lei gli poggiò una mano sopra il petto mentre i respiri erano vicini, respiri al tempo stesso di speranza e di paura, e lo guardò negli occhi. Un lacrimone solitario apparve bruscamente e dopo scese, lei respirava adagio, in attesa, mentre il battito del cuore, percepito dalla mano, faceva da sottofondo ad una storia. Negli occhi che stava guardando, come schermi viventi, le immagini si susseguivano una dopo l'altra, e vide scempi e orrori, vide abusi e torture, e la preghiera del vitello e quella sua furono una, impressa nel tassello e dentro il cuore.

Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati 

sabato 21 settembre 2019

Dimmi cosa c'è in me.

Prese carta e penna, amici antichi con i quali condividere del tempo, frammenti di emozioni che coloravano non l'Animo, come spesso si diceva, ma quella parte di corpo fisico che altri non è che il cervello emozionale, e da lì si diramava, talvolta esaltando, tal'altra portando in circolo sostanze diverse su tutta la parte restante dell'essere, ecco cos'era a volte scrivere. Oppure condividere pensieri, che pur razionali portavano insieme un grande fagotto, intriso, tanto era colmo, di sogni, paure, speranze. Che poi anche queste talvolta erano così forti e ben delineate da esser certezze. Comunque, in ogni modo, uno o l'altro cervello, o insieme, entrambi, parlavano. C'erano poi quelle volte in cui carta e penna, PC, tablet, se li ritrovava in mano senza un'idea precisa, senza un punto di partenza se non loro, erano le volte in cui trascriveva quello che la sua Anima dettava. Che strano modo di comunicare, benedetto modo, amato modo, Grazia ricevuta che si espande giù dal Cielo. Erano le volte in cui scriveva e piangeva, per ciò che era nato in quella parte recondita, antica, forte, inattaccabile,  in quella che di lei sa ogni cosa, in tempo e spazio, più di lei, e glielo dice, l'accompagna, si svela. "Ecco, anche questa è la sacralità del tempio ed io mi inchino." pensò commossa.
Si addentrava tra meandri antichi e quelli nuovi, come passeggiando in mezzo ai boschi, ai prati, in riva al mare;  ed oggi carta e penna, anzi, schermo e tastiera: - Dimmi,  dove mi porti oggi. - domandò.
Ed eccola di fronte, luminosa, le poggia le sue mani dolcemente sopra gli occhi, un bacio sulla fronte, poi si sposta; lo scenario che si apre mostra un sentiero chiaro che, qua e là, riverbera raggi di sole come piccoli diamanti sulla sabbia, si snoda e avanza, comodo e dolce, procede tra alberi rigogliosi e cespugli colorati, e lì di fianco ecco la sorgente cristallina e dopo il fiume, e lei va all'acqua, e beve e lì si specchia. E guarda nella sua immagine, domanda senza chiedere, "Dimmi cosa c'è in me"; è allora che l'incontro si fa di nuovo sacro: "Questo è uno di quelli, Amore mio, in cui tu ascolti me."
"Eppure ogni tanto ho un po' paura."
"Ed ecco che l'hai detto, Amore mio, è una gran cosa. Continua a piangere, perché provi a bloccarla, io sono qui con te“.
Ed ecco che le lacrime trovano strada e spazio, ed ecco piante rigogliose, farfalle, canti e suoni, ed ecco la sorgente, ed ecco il fiume,
ed ecco me, ed ecco Te.
"Dimmi cosa c'è in me".

Gabriella Dell'Aria
Tutti i diritti riservati 

domenica 8 settembre 2019

Gratitudine


Oggi il buongiorno profuma di pensieri che nascono nella mente, seguono percorsi brevi saltando come sulle tessere di un domino, e si tuffano nel Cuore. E li danno vita ad un "Grazie" che esplode luminoso e colonizza l'essere mio, un "Grazie" che aspettavo come si aspetta qualcuno che ami. Oggi l'odore più forte è quello che canta gioioso "Grazie", ti sono grata, io sono grata a Te.
Guardo i Tuoi Doni e mi commuovo fino alle lacrime, e mi accorgo di quanti me ne hai donati ad ogni passo, e di quanti ne ricevevo anche quando intorno sembrava buio, so che è sempre così, lo è sempre stato, l'ho sempre saputo. E mi tornano in mente le parole di una persona molto speciale, mio Fratello: "Quando non puoi più credere con il Cuore, fallo con la Mente., perché lei può aiutarti a mantenere vivo ciò che il tuo Cuore sa e che al momento non riesci a sentire. Tu credi, continua a credere, non ti preoccupare, vedrai che il Cuore tornerà a battere, tu non dubitare".
Io non dubito, continuo a credere, anche quando sembra buio. E quando devo farlo con la mente, lo tengo ancor più stretto, so che una parte di me lo fa, continua a tenersi stretta a quel "io Credo".
Oggi il buongiorno profuma di ringraziamento, di lacrime d'amore e di gioia. Sia un buongiorno di profumi d'Amore per tutti voi, umani e non ❤️
Gabriella Dell'Aria 08.09.2019
Tutti i diritti riservati

lunedì 2 settembre 2019

È sceso scoppiettante


È sceso scoppiettante
per le strade,
è sceso poi
che era pioggia,
dopo arcobaleno.
È sceso con i sassi,
con pietrate.
È sceso
nel suo volto originario
di sorriso.
È arrivato
percepito tra le fronde,
dentro i nidi,
col passo pesante
che la terra scuote,
anche se camuffato,
lui pesa
come il peso della morte.
È sceso dove erano
i sorrisi
è sceso con tremori
di paura.
E scesero proiettili
e le trappole,
e i cani
e i richiami,
vittime innocenti
anche loro.
Era sceso che era
notte ancora
col ghiaccio
anche dov'è
caldo ad Agosto.
Aveva lasciato
nidi vuoti
e orfani
e sterminio.
Come ogni impari guerra.
Come ogni guerra.
È sceso che ha seminato
pianto e massacro.
È sceso che ha seminato
lutto e dolore.
È sceso con borracce
con bende e con bisacce.
È sceso che ha portato vita.
È sceso che ha portato Amore,
perchè la Terra vincerà
per sé e  i suoi figli.
Scendete per i campi
per le piazze,
che importa del sudore
delle lacrime impastate
con la sabbia,
scendiamo
a difendere la Vita.

Gabriella Dell'Aria 02.09.2019
Tutti i diritti riservati 

martedì 6 agosto 2019

Sono una che rompe


Io sono una rompipalle. Eccomi. Mi presento per quello che sono fin dall'inizio, con tutta una serie di cose in cui credo, che quindi fanno parte di me e di quello, di quella che sono.
E se credo in qualcosa, mi accorgo di averla impressa nel DNA, di essere proprio impastata con lei: se ci credo veramente siamo una sola cosa. Questo immagino valga per tutti. Quindi ciò che per gli altri è rigidità altro non è che rimanere fedele a me stessa, e pazienza se rompo, sarebbe più doloroso rompere con me. Come si fa poi a vivere divisi da se stessi! Quella non è vita. È morte. Lenta e inesorabile. Io sono morta più volte. A pizzichi, a grandi porzioni. Ma mai del tutto. E quando la mia lucina si è quasi spenta, tanto da sembrare non esserci più, d'essere sparita, ogni volta ho sempre avuto qualcuno capace di farmela vedere, di soffiarci sopra e alimentarla di nuovo. Un Angelo, di quelli di carne e di ossa. E devo dire che sono molto fortunata perché la mia strada è cosparsa, interamente disseminata di Angeli. Così anche quando sono o, peggio, mi sento sola, alla fine scopro di non esserlo mai. È questa è una gran cosa.
Certo devo dire che sono tosta, tosta e rompipalle, e se mi riduco al silenzio in realtà sto preparando un'esplosione, un uragano, anche quando non lo so nemmeno io, e non è detto che quest'uragano si abbatta sugli altri, anzi, spesso si è proprio abbattuto su me. Rompipalle, tosta...si, qualcuno che è entrato nel profondo, dopo mio esplicito permesso, la prima volta che ci siamo incontrati mi ha confermato quanto io lo sia, capace di essere impenetrabile, di difendermi se mi sento attaccata, senza lasciare brecce, possibilità di ingresso a nessuno,. Sia io che lui sappiamo però quanto mi costi, perché dover difendersi può avere un prezzo alto da pagare. Ma la tua torre splendente non puoi certo metterla a rischio! Allora piano devi imparare, a difenderti selezionando, scegliendo...e continuando ad Amare, si tratta in fondo di dosare, utilizzare le tue energie in modo mirato. Per usare una frase tanto di moda, direi ottimizzare la tua risposta, difesa, protezione, apertura...di solito non attacco per prima, sarei distruttiva, se solo volessi, lasciassi che accadesse...si, sarei distruttiva. In passato, per non farlo, mi sono fatta male, me la sono presa con me, ora non più. Quindi dicevo, sono morta e rinata, lo faccio sempre io, di rinascere intendo. Spingo il mio essere agli estremi, so che ne ha le capacità, so che può fare miracoli, lo rispetto anche quando non sembra...non sempre l'ho fatto però, a volte non lo faccio, mi rammenta mentre scrivo... però lo ascolto, gli prometto che me ne curerò.
Ecco, una rompipalle, tosta, turbolenta, che il vero problema nasce proprio lì, quando vado ad imbrigliare le mie "turbolenze" che sono meravigliose, perché sono spazi di cieli, acqua di mare, cavalli in libertà, voli ad ali spiegate, fiori nei campi, alberi pieni di frutti, vie in città..ma anche grigio, a volte nero... un tempo, ora non più, non così tanto.
Un impasto ben riuscito direi, per me di certo si, perché non vorrei essere diversa da quel che sono. Perché voglio essere io, come sono, nessun'altra, nient'altro che me. Ok, anche un po' pazzerella perché mentre lo dico percepisco ogni cellula che mi compone, ogni atomo, ogni particella di energia esultare: "È orgogliosa di lei, quindi è orgogliosa di noi" e brindano, festeggiano, e fanno la loro parte, sanno che conto su loro, su ognuno, dal più grande al più piccolo, dal più vecchio, che vecchio non è mai, al più nuovo, ognuno la sua parte, in questo corpo che mi accoglie, che lotta, che cammina.
Prediligo le borse grandi, capienti, quelle dove ci infili mille cose che poi trovarle è un casino, ho scoperto da poco ch'è indice di personalità forte, sono forte, lo so, lo sapevo, prima di sapere della borsa.
Eppure sono morta più volte, per esempio quelle in cui mi sono sentita in dovere di non deludere aspettative. Fortuna che rinasco, io. E le cellule, gli atomi, le particelle di prima in un unico coro mi dicono "non esagerare, che poi si muore davvero". Ok, non pensavo, lo terrò a mente ma, siete sicuri? No, noi ce la faremo sempre, non abbiate timore, gli dico, non temete mai, non dubitate.
Io piango. Sono una che piange, che vede una foto, che legge qualcosa e piange...poi mette i piedi per terra a va a lottare, senza lacrime che mi serve ogni goccia di forza, ogni pizzico di energia.
Sono una che crolla sfinita, che si addormenta sulla sedia. Sono una che crede, totalmente, in quello che sente, è una cosa che mi esplode dentro e mi parla di me.
Sono una che si guarda allo specchio, nuda, vestita, davanti, di lato...sono una che si guarda in faccia più volte, che si manda baci, che si fa le smorfie.
Sono una che quando comincia una cosa ci mette se stessa, lascia fuori ciò che potrebbe turbarne la nascita, la crescita...certo mi porto dietro vissuto e paure ma, se qualcosa di estraneo può entrare in conflitto con ciò che mi accingo a fare, ecco che è fuori. Non tutti lo fanno.
Sono una che crede. Nei sogni, nel lavoro, nella speranza, nell'Amore, nella lealtà. Sono una che lotta per quello in cui crede. E quindi si, rompo, altrimenti che ci sarei venuta a fare qui?
Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati 

sabato 27 luglio 2019

E infine lui



E infine lui
la vide naufragare.
E balenò un ricordo
assai sbiadito,
cancellato
tra i cori
di altra gente,
di quella zattera
rimasta
sulla spiaggia.
Incredulo ,
deluso,
ammutolito se ne andò;
poi
si fermò per strada
e tracciò un cerchio
"In questo spazio io
ti aspetterò'".
E venne vento
e freddo
e le stagioni,
dal mare
un canto breve
risali,
raggiunse
dentro al cerchio
quelle scarpe,
sfiorò le mani
con quella tarda 
fune,
giunse alla zattera
legata
all' altro capo
in mezzo al mare. 
E lì s'inabbissò
fino a un dolore
antico,
e poi riemerse
con quello
tra le braccia,
e dopo
verso il sole
se ne andò.

Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati 

mercoledì 24 luglio 2019

In questo flusso di pensieri



In questo flusso di pensieri,
che svelano tracce d'ombra
e tracce di luce,
naviga il cuore mio,
mentre loro,
come onde a volte piatte,
altre tumultuose
e scalpitanti,
travestiti da giganti
o da sirene,
lo spingono,
ora con forza e con destrezza,
ora dolcemente
che non se n'accorga,
lo accarezzano,
lo lusingano,
cercano di conquistarne
i battiti.
E nel silenzio
torna la voce sua
e riecheggia,
e l'onde,
prima scontrose,
prima adirate,
placa.

Gabriella Dell'Aria 24.07.2019
Tutti i diritti riservati 

sabato 20 luglio 2019

In fondo la vita cos'è?


In fondo la vita cos'è? Un gioco che non ci appartiene se non per bagliori di tempo che per noi sono tanti decenni e per la storia del mondo una stella che appare, brilla, si spegne, in un battito di ali lungo quanto il respiro del mondo o forse molto di più. Eppure lungo o breve, questo viaggio intenso, questa casa che accoglie l'anima mia travestita da me, in queste sembianze, ci esalta, avvilisce, ci culla, a volte sbrana, ma sempre appare grande, e forte, a volte ineluttabile, carica di speranze, quando ci sospinge e quando no, quando ci asseconda e quando no. E quanto l'amo, quanto? Mi fermo ad osservarla dentro una formica che cammina lungo un muro, dentro un fiore che sboccia nell'asfalto, negli occhi di un bambino, in quelli di un anziano. Poi osservo come scorre dentro me, come mi forgia, come mi chiama, cosa racconta. E come passa il tempo, come scorre, fiato di vita nuova ad ogni istante lui soffia dentro me, ad ogni istante è un cavaliere bianco e rilucente che porge la sua mano e mi chiede di scegliere quale danza danzare. E sono cielo, e sono acqua, e sole, e vento, e stelle, sono Luna, magica e un po' bambina, donna, ammaliatrice, fata, sono anima che respira da sempre in questo mondo, sono buio a volte, ed altre luce, e quando lo riconosco dentro me, lo guardo e lui risponde che si chiama col mio nome. E quella lacrima che scende mi racconta il suo cammino. Ed ecco arriva luce. Sono mille vite in mille soli, sono una in un solo sole, perché ogni pezzetto fa di me quella che sono.
In fondo la vita cos'è? Sono io che la guardo, io che la sento, io che le do e le cambio aspetto. In fin dei conti, se io non ci fossi, tutto questo per me non esisterebbe, non avrebbe forse valore alcuno,. O forse si, innamorata come sono di questa Terra, di questi esseri che su di essa si adoperano a vivere, che essa sostiene, accoglie...forse se fossi solo un'anima senza corpo mortale, verrei su questa terra a guardare, a fare il tifo, ad amare. Come affacciata alla finestra, guarderei la vita in quella formica, nel fiore e negli umani, sorriderei, piangerei, pregherei. Se avessi modo credo aiuterei.
In fondo la vita cos'è? Tutto ciò che è in me, tutto ciò che è fuori di me. E se non avessi questo mio corpo, avrei comunque vita, in altro luogo, in altra dimensione. E forse mi chiederei anche lì cos'e la vita, o forse lo saprei. Fintanto che son qua l'ammiro e guardo, e vivo, e l'amo ❤️

Gabriella Dell'Aria
Tutti i diritti riservati

martedì 2 luglio 2019

Una lucciola


Ho ripercorso strade 
e sentieri,
fino ad andare
indietro,
molto indietro,
per ritrovar frammenti
di quello in cui
credevo,
ma che si è sgretolato
tra le mani.

Non ti fermare
cuore mio,
non raccontarti
che mai lui è
esistito,
non dire
che non c'era.

Sono tornata
così tanto indietro,
che non ricordo
quasi più
il profumo.
Tra sguardi vittimistici,
incolpevoli,
avvolti negli stracci,
coperti
sotto retaggi polverosi,
tra macerie,
tra resti
innalzati verso il cielo,
una lucciola che brilli
cerco,
una lucciola che mi ricordi
quello che più non trovo,
e quello di cui ho paura.

Cuore che batti,
cuore che credi,
disperatamente
credi.

Coi piedi insanguinati
cerco la luce,
quella sincera,
che almeno
mi riporti a me,
così che tornerò
con più coraggio,
a camminare 
dentro
al mio cammino.

Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati 


mercoledì 12 giugno 2019

Le scelte e i colori


La nostra vita è un insieme di infinite possibilità, s'incastrano, le une con le altre, ad ogni battito, in ogni istante. Così, mentre ora sono qui e scrivo, nello stesso modo potrei essere altrove e fare altro, incontrare altro. Quindi in questo istante ho scelto di prestare ascolto a quello che sento, fermarlo con le parole, per definirne i contorni. Come un dipinto, un quadro, un disegno. Ed ho "scelto" che valesse la pena di farlo. Ho scelto.
In realtà il pensiero aveva scavato più a fondo ed aveva creato note sullo smartphone ognuna delle quali s'inseriva in un risvolto, sondava un aspetto, un stato d'animo, una lezione forse d'apprendre ancora. Come mille tasselli di un puzzle variopinto dove qualcuno arrivava ad aggiungere, levare,  a mescolar colori.
Senza accorgersene un'altra nota stava prendendo forma sotto le sue mani.
Si pose dinanzi al puzzle, inginocchiata lì di fronte, con determinazione e con amore ci passò le mani sopra, come a spostare via la sabbia depositata sulla superficie, e ci levò quello che soffocava il cuore. E ci versò i colori, quelli suoi.

Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati 

giovedì 6 giugno 2019

Ti porto a passeggiare


Ti porto a passeggiare
Anima mia,

a respirare prati verdi e in fiore,

dove Natura splende

e si rinnova.

Andremo lungo i fiumi,

per le rive,

in spiaggia a giocare

con le onde.

Ti porto a passeggiare

Anima mia,

tra alberi da frutto,

tra campi rigogliosi,

sentieri ben puliti,

viottoli in paese.

Andremo poi

in un parco cittadino,

sotto al sole che splende

e quelle

fresche gocce di rugiada.

Ti porto a passeggiare

Anima mia,

respira forte,

riempi i tuoi polmoni,

questa è la vita,

tu guarda un poco 
adesso

in questa direzione.

Ti porto a passeggiare

Anima mia,

e ci berremo

un succo di pompelmo,

ti porto a riscoprire il sole,

a riscoprire amore.

Respira Anima mia,

respira,

ti porto alla sorgente luminosa,

dove puoi bere acqua cristallina

e lavar via ogni tuo dolore,

ma tu non vuoi levar

tracce di vita,

entri nella sorgente

e lavi la stanchezza,

ti bagni, ti rinfreschi,
trasformi i tuoi dolori, 

Anima mia sorridi.

Ora vienimi in braccio

io ti sto accanto

ora è il tempo in cui

invertiamo i ruoli. 





Ti ho portato a passeggiare

Anima mia,

tra guerre e nei macelli,

tra fiumi d’ogni sangue,

tra orrori e crudeltà,

Anima mia che piangi,

Anima mia che preghi.



Vieni, oggi ti porto a passeggiare

Anima mia,

ti ho trascinata in mille pozze

e il fango, e mai

tu mi hai lasciato sola,

forse per i bei doni

che ti ho dato,

tesori immensi,
lucenti e risplendenti 

più del sole,

o forse perché m’ami,

o per entrambi.

Io capo, io nocchiero, timoniere

io guidatore ardito

ad infilarmi là,

io cavalier pauroso,

incosciente?

Io col vessillo dentro agli occhi

e il cuore.

Ti porto a passeggiare

Anima mia,

andremo per i prati luminosi,

sotto a quel sole chiaro

che non brucia,

dove passeggia vita,

dove risplende amore.

E tu ti fermi

e tu te ne riempi

e vai…

Anima mia…

che fai?




Sono uscita a passeggiare

Anima mia,

senza sapere dove andare,

senza saper perché,

ma sono uscita

ad incontrare te.

E sono andata

per prati,

per spiagge,

lungo i viali...

e tu eri passata

ma non c’eri più,

e lungo fiumi pieni d’ogni sangue

ti ho trovata,

Anima mia che piangi,

Anima mia che preghi,

Anima mia che ami.






Vieni,

ti porto a passeggiare

Anima mia,

non è così che adesso

puoi aiutare…

ti porto alla sorgente luminosa,

e per i prati

e sulla riva…

Ti porto a passeggiare

Anima mia,

tu vieni in braccio a me,

ti sto vicina.


Tra tutte le cose che scrivo, di questa avevo perso proprio memoria, era rimasta tra le pagine di uno dei tanti quaderni e l'ho trovata per caso, ma è stato come incontrare qualcuno che ami, così ne ho aggiunto un altro pezzetto e stasera, che avevo deciso di postarla, non trovavo più quell'ultima parte. Si vede che per scriverla tutta doveva prima perderla per un po' perché stasera ne ho scritto la chiusura.

(20.02.2018) (29.05.2019)  (06.06.2019)

Gabriella Dell'Aria

Tutti i diritti riservati



domenica 2 giugno 2019

2 Giugno


Oggi è festa, una festa che può dire tanto. Ad esempio oggi si commemora la prima votazione a suffragio universale, la prima 'vera' votazione secondo me, e l'esito che diede ne venne di certo influenzato, così come la storia. E si commemora tutto il sangue versato per arrivare fin lì, ad avere il diritto di scegliere, e quello per costruirla e per difenderla. Oggi è una festa che include tante feste, una festa 'globale' in qualche modo, che tocca noi ma anche il mondo con il quale ci interfacciarmo. Quindi è affare nostro ma non solo nostro; allo stesso modo le altre sovranità sono affar loro ma anche 'affare nostro' nel senso che incidono, determinano come interfacciarsi gli uni con gli altri. È un gioco di equilibri, e a tutti dovrebbe interessare che ci sia Pace, cultura del Benessere, che ci siano Diritti rispettati e garantiti per tutti, in ogni angolo di Mondo. Auspico che, oltre alla commemorazione, sia un giorno di consapevolezza e crescita positiva verso un futuro migliore da costruire.
Buona festa della Repubblica a tutti, umani e non ❤️