Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

sabato 27 luglio 2019

E infine lui



E infine lui
la vide naufragare.
E balenò un ricordo
assai sbiadito,
cancellato
tra i cori
di altra gente,
di quella zattera
rimasta
sulla spiaggia.
Incredulo ,
deluso,
ammutolito se ne andò;
poi
si fermò per strada
e tracciò un cerchio
"In questo spazio io
ti aspetterò'".
E venne vento
e freddo
e le stagioni,
dal mare
un canto breve
risali,
raggiunse
dentro al cerchio
quelle scarpe,
sfiorò le mani
con quella tarda 
fune,
giunse alla zattera
legata
all' altro capo
in mezzo al mare. 
E lì s'inabbissò
fino a un dolore
antico,
e poi riemerse
con quello
tra le braccia,
e dopo
verso il sole
se ne andò.

Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati 

mercoledì 24 luglio 2019

In questo flusso di pensieri



In questo flusso di pensieri,
che svelano tracce d'ombra
e tracce di luce,
naviga il cuore mio,
mentre loro,
come onde a volte piatte,
altre tumultuose
e scalpitanti,
travestiti da giganti
o da sirene,
lo spingono,
ora con forza e con destrezza,
ora dolcemente
che non se n'accorga,
lo accarezzano,
lo lusingano,
cercano di conquistarne
i battiti.
E nel silenzio
torna la voce sua
e riecheggia,
e l'onde,
prima scontrose,
prima adirate,
placa.

Gabriella Dell'Aria 24.07.2019
Tutti i diritti riservati 

sabato 20 luglio 2019

In fondo la vita cos'è?


In fondo la vita cos'è? Un gioco che non ci appartiene se non per bagliori di tempo che per noi sono tanti decenni e per la storia del mondo una stella che appare, brilla, si spegne, in un battito di ali lungo quanto il respiro del mondo o forse molto di più. Eppure lungo o breve, questo viaggio intenso, questa casa che accoglie l'anima mia travestita da me, in queste sembianze, ci esalta, avvilisce, ci culla, a volte sbrana, ma sempre appare grande, e forte, a volte ineluttabile, carica di speranze, quando ci sospinge e quando no, quando ci asseconda e quando no. E quanto l'amo, quanto? Mi fermo ad osservarla dentro una formica che cammina lungo un muro, dentro un fiore che sboccia nell'asfalto, negli occhi di un bambino, in quelli di un anziano. Poi osservo come scorre dentro me, come mi forgia, come mi chiama, cosa racconta. E come passa il tempo, come scorre, fiato di vita nuova ad ogni istante lui soffia dentro me, ad ogni istante è un cavaliere bianco e rilucente che porge la sua mano e mi chiede di scegliere quale danza danzare. E sono cielo, e sono acqua, e sole, e vento, e stelle, sono Luna, magica e un po' bambina, donna, ammaliatrice, fata, sono anima che respira da sempre in questo mondo, sono buio a volte, ed altre luce, e quando lo riconosco dentro me, lo guardo e lui risponde che si chiama col mio nome. E quella lacrima che scende mi racconta il suo cammino. Ed ecco arriva luce. Sono mille vite in mille soli, sono una in un solo sole, perché ogni pezzetto fa di me quella che sono.
In fondo la vita cos'è? Sono io che la guardo, io che la sento, io che le do e le cambio aspetto. In fin dei conti, se io non ci fossi, tutto questo per me non esisterebbe, non avrebbe forse valore alcuno,. O forse si, innamorata come sono di questa Terra, di questi esseri che su di essa si adoperano a vivere, che essa sostiene, accoglie...forse se fossi solo un'anima senza corpo mortale, verrei su questa terra a guardare, a fare il tifo, ad amare. Come affacciata alla finestra, guarderei la vita in quella formica, nel fiore e negli umani, sorriderei, piangerei, pregherei. Se avessi modo credo aiuterei.
In fondo la vita cos'è? Tutto ciò che è in me, tutto ciò che è fuori di me. E se non avessi questo mio corpo, avrei comunque vita, in altro luogo, in altra dimensione. E forse mi chiederei anche lì cos'e la vita, o forse lo saprei. Fintanto che son qua l'ammiro e guardo, e vivo, e l'amo ❤️

Gabriella Dell'Aria
Tutti i diritti riservati

martedì 2 luglio 2019

Una lucciola


Ho ripercorso strade 
e sentieri,
fino ad andare
indietro,
molto indietro,
per ritrovar frammenti
di quello in cui
credevo,
ma che si è sgretolato
tra le mani.

Non ti fermare
cuore mio,
non raccontarti
che mai lui è
esistito,
non dire
che non c'era.

Sono tornata
così tanto indietro,
che non ricordo
quasi più
il profumo.
Tra sguardi vittimistici,
incolpevoli,
avvolti negli stracci,
coperti
sotto retaggi polverosi,
tra macerie,
tra resti
innalzati verso il cielo,
una lucciola che brilli
cerco,
una lucciola che mi ricordi
quello che più non trovo,
e quello di cui ho paura.

Cuore che batti,
cuore che credi,
disperatamente
credi.

Coi piedi insanguinati
cerco la luce,
quella sincera,
che almeno
mi riporti a me,
così che tornerò
con più coraggio,
a camminare 
dentro
al mio cammino.

Gabriella Dell'Aria 
Tutti i diritti riservati