E infine lui
la vide naufragare.
E balenò un ricordo
assai sbiadito,
cancellato
tra i cori
di altra gente,
di quella zattera
rimasta
sulla spiaggia.
Incredulo ,
deluso,
ammutolito se ne andò;
poi
si fermò per strada
e tracciò un cerchio
"In questo spazio io
ti aspetterò'".
E venne vento
e freddo
e le stagioni,
dal mare
un canto breve
risali,
raggiunse
dentro al cerchio
quelle scarpe,
sfiorò le mani
con quella tarda
fune,
giunse alla zattera
legata
all' altro capo
in mezzo al mare.
E lì s'inabbissò
fino a un dolore
antico,
e poi riemerse
con quello
tra le braccia,
e dopo
verso il sole
se ne andò.
Gabriella Dell'Aria
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Cara Gabriella, una poesia che sa di una ansia infinita, molto bella.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Hai ragione Tomaso, ansia, delusione, però si va avanti.
EliminaUn super abbraccio a te, amico mio