Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

sabato 27 marzo 2021

 #Oggiilbuongiornoprofuma di "non importa ciò che dite, io credo nei Miracoli, io credo nell'Amore. Tu non chiamare Amore, quello che Amor non è."

Oggi la mia vocina mi ha scaraventato innanzi ai piedi grandi cesti pieni di parole, di tristezza, di scompiglio e confusione, mi ha poi guardata, quasi a sfidarmi, braccia conserte e sguardo sul mio viso, mezzo sorriso e mezza bocca corrucciata:" adesso cosa fai", sembrava dire, "ti accontenti di questa superficie?".
Ho iniziato allora a prendere quelle sue parole, quelle emozioni, e dentro ognuna ho provato a entrare, ma ecco che lei stona, e avanti un'altra, ed ecco che pure questa, neanche lei risuona, allora ne ho scartata una, e dopo ancora fino a quella sua dorata.
Oggi il buongiorno, contrariamente ad ogni giorno in cui lei porta chiaro e schietto un profumo in dono, mi ha costretta alla ricerca, perché il suo dono era una domanda, dimmi che cosa arde in te, dimmi che vuoi.
Ho alzato parole luminose, ho alzato verso il cielo ciò in cui credo, ho acceso desideri, ho acceso amore.

Dimmi in cosa credi,
dimmi se credi.
Dimmi chi ti ha rubato i sogni.
Dimmi chi li ha smembrati.
Dimmi dove li hai persi.
Dimmi perché li hai persi.
Dimmi per chi,
tu dimmi quando.
Dimmi perché tu
li hai lasciati andare.
Andremo insieme
cesta sulla spalla
ad osservare i fiori
andremo insieme
dentro ai colori.

Ed ecco che cammino
per la strada
mi viene incontro
una voce,
una bambina?
Dimmi Amore mio
chi ti ha rubato
i sogni,
dimmi dove li hai persi
dimmi dove ti ho perso.

Cammino avanti
che indietro non si torna
affido alla magia del giorno
questi miei sogni
che non si son mai persi,
che non si son mai spenti.
Poi magica
la notte
arriverà.

Tu dimmi in cosa credi.
Dimmi se credi.

Gabriella Dell'Aria 04.05.2020
Tutti i diritti riservati

sabato 20 marzo 2021

Eccomi qui


Eccomi qui,
dinanzi a te,
eppure ancora
non ti sembra
vero.
Vestita.
Non occorre
immaginare
delta o promontori,
Venere
da capo a piedi
sono.
Il tuo sguardo
mi accarezza già
mentre scivola
lento
il mio vestito.
Mi sollevi,
mi baci ogni
centimetro
del corpo.
Tremi.
Ancor non sembra
vero.


Gabriella Dell'Aria 06.06.2016
Tutti i diritti riservati

martedì 16 marzo 2021

Se ogni volta sapessimo

 Se ogni volta sapessimo che è l'ultima volta, l'ultima che ci incontriamo, l'ultima che ci sentiamo, l'ultima volta che andiamo in questo o in quel posto, forse ci abbracceremmo di un abbraccio intenso e forte, di quelli che scavalcano i secoli e sono sempre lì, quelli che scavalcano lo spazio e puoi sentirli ancora.

Se ogni volta sapessimo che è l'ultima volta, forse non ce ne andremmo senza un "ti voglio bene" detto voltandosi ancora indietro un'ultima volta, senza un "sempre te ne vorrò".

Se ogni volta sapessimo che è l'ultima volta, forse faremmo foto, anzi un video, per raccogliere in quegli attimi anche la voce, in modo da ascoltarla ancora e ancora.

Se ogni volta sapessimo che è l'ultima volta, ti abbraccerei più forte, più forte io ti amerei.

Ma lei arriva in silenzio, alle tue spalle, senza preavviso.

E ti ritrovi tra le mani nulla? No. Comunque tra le mani ti ritrovi sempre amore. Ciò che era. Ciò che è.

Se ogni volta sapessimo che è l'ultima volta, forse sarebbe davvero troppo difficile andare via.

Gabriella Dell'Aria 13.03.2021

lunedì 15 marzo 2021

E dopo venne giorno

 Guardò l'orologio, era sveglia ormai da sedici ore, il giorno era iniziato che era notte ancora portando con sé detriti di ieri.


Una raffica di vento e dopo un'altra arrivano a spazzare via detriti e polvere, e tutto può succedere.
Succede che c'è aria d'ogni tipo, brandelli di tempo e d'ogni altra cosa.

A tratti pianse. A tratti asciugò gli occhi e il viso, ricordi vecchi, fiumi di parole, di antichi baci, con quella morsa che serrava labbra ma non serrava cuore.

Ed ecco che la vita è qui e la chiama, si siede giù per terra e aspetta, tanto lo sa che ci vorrà del tempo, sa che dovrà aspettare.

A tratti pianse, a tratti lei la consolò, come di due uno e viceversa, e quella voce, quello sguardo, e tutto ciò che era fuori e quello dentro, scaturirono mischiati e furon voce sola. Come colori su una tela, come note sopra un pentagramma, come parole che si fanno tratto sopra il foglio una ad una.

Ed era sera, ed era buio, ed era notte. E dopo venne giorno.

Gabriella Dell'Aria 26.07.2019
Tutti i diritti riservati

lunedì 8 marzo 2021

Sono sempre io

 Non guardarmi così, 

sono sempre io.

Puoi trovarmi

in disparte

a masticare chewingum

seduta su un muretto

come ai tempi di scuola. 

Puoi vedermi

con la bandana in testa

e la mia blusa a fiori

seduta tra i prati

o ad un corteo in protesta.

Ancora io,

tacchi a spillo

e minigonna mozzafiato,

e musica e luci

a ballare.

Sono quella in piscina,

dei tuffi, del nuoto,

di schizzi e risate.

Ancora io,

seduta a terra

spalle alla porta, 

ginocchia contro il petto

che è scosso dal singhiozzo,

io che guardo le mie mani

e piango, e chiedo,

chiedo come,

chiedo cosa.

Ancora io

abbracciata allo

stipite della porta

perché non c'è più

nessuno

con cui parlare

fino in fondo.

Ancora io,

fino a non parlare più,

fino a piangere

di un pianto asciutto

fino ad avere il dolore

dipinto sul mio viso.

Io davanti allo specchio

intenta a cancellarlo

come faccio col trucco.

Io che gioco

davanti allo specchio

con me,

che faccio le smorfie,

che cerco di rammentare

a me stessa

il mio stesso sorriso.

Sono sempre io,

riccioli neri a cascata

sulle spalle,

labbra rosse

e guance accaldate,

io con gli short

e il capello da cow-boy.

Sono sempre io.

Io bambina coi giochi,

Io fanciulla ai primi amori,

Io donna,

Io mamma,

Io giovane,

Io meno giovane,

Io immensa sorgente, 

Io cuore d'Amore.

Sono sempre Io.

Per tanti la colpevole

perché faccio paura.

E allora sento e dicono:

Ma tu che donna sei?

Perché non sei così? 

Perché non fai così? 

Che donna sei?

Io, l'unica donna possibile

l'incontro di tutto quello che sono, 

che ho visto, che ho vissuto. 

Io, solo io,

nessuna come me.

Non cercarmi addormentata

dentro un bosco,

Io sono la guerriera,

Io la regina,

Io la fata,

Io la magia.

Io, ovunque sia,

per sempre io.

Ho la storia tracciata

sulle dita,

ho i sorrisi

e i pianti

dipinti sulla faccia.

Ma gli occhi miei

sorridono ancora,

ancora varcano

spazi d'amore,

nel Cuore ho ancora 

la speranza. 

E tu? Che uomo sei?

Che ancora

non mi ami,

che ancora

vuoi possesso, 

vuoi ingabbiarmi. 

Dimmi tu, che uomo sei? 

Che ancora mi getti

tra le fiamme, 

un altro rogo e un altro, 

avanti coi pretesti

prima ch'io parli ancora, 

prima ch'io viva. 


Gabriella Dell'Aria 08.03.2020

Tutti i diritti riservati


In memoria di tutte le donne vittime  dell'uomo piccolo, che il Grande non ha bisogno di dominare nessuno e non fa vittime. 


Otto Marzo 2021

Attraverso un proiettore olografico una pioggia di mimose sta scendendo sulla piazza, si arresta a un metro dal  pavimento lastricato mentre grandi e piccini, nasi un po' all'insù e mani che cercano d'afferrarle i secondi, occhi a tratti lucidi i primi, immersi dentro esse sorridono e piangono: oggi si festeggia la donna, quante cose in essa. C'è chi ci vede la vita che nasce e si propaga, chi si sofferma a pensare a colei che ama e tutte le bellezze vede in essa, c'è chi, come un filo che le unisce, vede sua madre, la sua compagna e arriva poi a sua figlia, c'è chi ci vede dentro l'amore e l'armonia e invece chi ci vede dentro l'assoggettamento, chi la combatte dall'interno, in una lotta senza fine, cercando di sgretolarla sotto le sue mani, e chi la ama senza condizioni. Ci sono dentro quelle amate, ci sono dentro quelle sfruttate, quelle ammazzate, ognuno guarda secondo gli occhi suoi e la sua storia, ognuno sente in base a ciò che teme o ciò che ha. 


Questo e più di questo si vede in quel contesto, mentre mimose danzavano leggere dentro l'aria, senza spezzare rami, senza sporcare suoli.


Oggi, otto Marzo 2021, a quelle che ci siamo ancora, a quelle partite troppo presto, mimose gialle e scarpette rosse, perché essere donna è un diritto. Diritto di nascita rivendicato, difeso, preteso, io sono. Oltre chi mi vuole come gli piace, oltre chi mi vuole zitta, muta, oltre chi mi vuole asservita, oltre una società che si sveglia lenta o non si sveglia affatto.

Oggi, ieri, sempre "io". 


Oggi, otto Marzo 2021, come ogni otto Marzo dal 1977, siamo ancora qua, a difendere i nostri diritti e la nostra vita. 


Io sono. 


Buona festa della donna a tutte, anche oggi, come ogni anno, ringrazio gli uomini che profumano di buono, quelli che sono al nostro fianco, né un passo avanti né uno indietro, complici della vita insieme a noi e, ancora, aspetto e auspico che questa festa non esista più, che non abbia più motivo di esistere, mai più.

Un abbraccio dal cuore a tutte ❤️


Gabriella Dell'Aria 08.03.2021

Tutti i diritti riservati