Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

lunedì 8 marzo 2021

Sono sempre io

 Non guardarmi così, 

sono sempre io.

Puoi trovarmi

in disparte

a masticare chewingum

seduta su un muretto

come ai tempi di scuola. 

Puoi vedermi

con la bandana in testa

e la mia blusa a fiori

seduta tra i prati

o ad un corteo in protesta.

Ancora io,

tacchi a spillo

e minigonna mozzafiato,

e musica e luci

a ballare.

Sono quella in piscina,

dei tuffi, del nuoto,

di schizzi e risate.

Ancora io,

seduta a terra

spalle alla porta, 

ginocchia contro il petto

che è scosso dal singhiozzo,

io che guardo le mie mani

e piango, e chiedo,

chiedo come,

chiedo cosa.

Ancora io

abbracciata allo

stipite della porta

perché non c'è più

nessuno

con cui parlare

fino in fondo.

Ancora io,

fino a non parlare più,

fino a piangere

di un pianto asciutto

fino ad avere il dolore

dipinto sul mio viso.

Io davanti allo specchio

intenta a cancellarlo

come faccio col trucco.

Io che gioco

davanti allo specchio

con me,

che faccio le smorfie,

che cerco di rammentare

a me stessa

il mio stesso sorriso.

Sono sempre io,

riccioli neri a cascata

sulle spalle,

labbra rosse

e guance accaldate,

io con gli short

e il capello da cow-boy.

Sono sempre io.

Io bambina coi giochi,

Io fanciulla ai primi amori,

Io donna,

Io mamma,

Io giovane,

Io meno giovane,

Io immensa sorgente, 

Io cuore d'Amore.

Sono sempre Io.

Per tanti la colpevole

perché faccio paura.

E allora sento e dicono:

Ma tu che donna sei?

Perché non sei così? 

Perché non fai così? 

Che donna sei?

Io, l'unica donna possibile

l'incontro di tutto quello che sono, 

che ho visto, che ho vissuto. 

Io, solo io,

nessuna come me.

Non cercarmi addormentata

dentro un bosco,

Io sono la guerriera,

Io la regina,

Io la fata,

Io la magia.

Io, ovunque sia,

per sempre io.

Ho la storia tracciata

sulle dita,

ho i sorrisi

e i pianti

dipinti sulla faccia.

Ma gli occhi miei

sorridono ancora,

ancora varcano

spazi d'amore,

nel Cuore ho ancora 

la speranza. 

E tu? Che uomo sei?

Che ancora

non mi ami,

che ancora

vuoi possesso, 

vuoi ingabbiarmi. 

Dimmi tu, che uomo sei? 

Che ancora mi getti

tra le fiamme, 

un altro rogo e un altro, 

avanti coi pretesti

prima ch'io parli ancora, 

prima ch'io viva. 


Gabriella Dell'Aria 08.03.2020

Tutti i diritti riservati


In memoria di tutte le donne vittime  dell'uomo piccolo, che il Grande non ha bisogno di dominare nessuno e non fa vittime. 


8 commenti:

  1. Wowww! Meravigliosa e colma di verità e sentimento che regala emozioni. Buona festa a noi tutte.
    sinforosa

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    1. Che altro dire, Grazieeee!
      Si, buonissima festa a noi tutte, un abbraccio.

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  2. Che poesia splendida. Mi ha regalato un'emozione fortissima. Grazie Gabriella auguri di ❤

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    1. Grazie, felice che ti sia piaciuta Mariella. Auguri di cuore anche a te per ogni giorno del tuo cammino <3

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  3. Ciao, ottima descrizione di se stessa.
    Molto apprezzata, per le emozioni che suscita al lettore.
    Buon pomeriggio
    Rakel

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