Era scesa a piedi nudi giù dal letto e in quel gesto, che sembrava assai banale, tutto il significato della vita.
C'era il "mi alzo, sono in piedi, sono pronta ad andare", fa niente ch'era scalza, lei sarebbe andata ugualmente dove c'era d'andare, per lei, per la sua vita, per chi amava, per chi chiedeva aiuto.
C'era poi il "guarda che hai un attimo di tempo per fermarti" ma lei correva sempre, da questa parte, da quella, facendo mille cose e una, perché intanto sognava nel suo cuore, oppure lui cantava. Ma a tratti si fermava e respirava, sentiva, sulla pelle, dentro il cuore.
C'era poi il "tempo del riposo", quello finito mettendo i piedi a terra per andare.
C'era il "basta, sono stanca, non ne posso più" che si traduceva nell'andare a cercare aria nuova, per strada, a mare, in una parola, lei che ne regalava, in un libro, in un gelato o anche dentro un film.
C'era poi il "forza e coraggio, io sono una guerriera, qual è la novità.", ed ecco risplendeva il suo sorriso.
C'erano le notti insonni, quelle di festa, c'era la lacrima, la felicità, c'era il rossetto ormai sbavato, i capelli spettinati, il vestito sulla sedia, la sottoveste trasparente, il profumo evaporato, i sogni svaniti, quelli nuovi, le persone che le mancavano, quelle che invece no.
C'erano amori, cicatrici, tesori, c'erano progetti, c'era lei.
E c'era ancor di più. C'era mascara asciugato in un fazzoletto di carta, c'era una dedica, una fotografia, c'era la sua immagine allo specchio, c'erano i figli, c'erano i biberon. E indietro, e ancora, c'erano abiti su misura, c'era sua madre, c'era lei ragazza, casacca e jeans e bandana ad anticipare i tempi. E vi potrei dire ancora...di studi, di sbagli, di felicità. C'era "il mondo è qui davanti" , c'era "raccogli ciò che ti donerà" . C'era l'amore, anche ancora indietro, guardando i piedi, c'era l'amore e il tempo che verrà.
Gabriella Dell'Aria 24.08.2020
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