Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

martedì 30 aprile 2019

Problemi con il blog

Nelle ultime due settimane ho avuto problemi di accesso a questo mio spazio, i miei commenti di risposta, pur essendo loggata, finivano tra quelli da moderare, in quanto non venivo riconosciuta come amministratrice pur risultando esserlo,  e quelli in attesa di moderazione non riuscivo a pubblicarli... insomma ho aspettato che, tra un backup e una formattazione degli aggeggini  elettronici che utilizzo, tutto tornasse normale.
Ma queste cose, del tipo cellulare, tablet e PC che a volte impazziscono uno dopo l'altro appena li tocco... succedono solo a me?  Immagino di no.
Buona serata... se tutto funziona 😀😉

martedì 16 aprile 2019

Tornare...ritornare

La ripropongo :)

Amore strappato

Amore che manca
Amore non c'è più!

E vorrebbe crogiolarsi,
crescere,
in mancanza d'abbracci,
in ricordi
non ricordati.

E Amore che non c'è
Amore che non parla
Amore inascoltato!

Ma quello non è amore

e dove non c'è gioia
amore manca.
E tutto è trasformato
in un inno alla mancanza:

Amore che ti sogno,
Amore dove sei,
Amore scivolato!

E Amore da lontano 
guarda e grida:
Se solo la smettessi,

se solo tu guardassi,
se a me tu permettessi,
anzi,
se permettessi a te,
tu sola a te soltanto
di starmi ad ascoltare...
la luce e l'incanto
lo scintillio vedresti
con l'anima e col cuore
perché respiri amore.

E amore che m'abbraccia,
Amore eccomi qua,
Amore ritrovato!

Ma lui non se n'è andato,
Amore è sempre qua,
Amore ritrovato!

E Amore canta e parla,
nei germogli
delle piante
tutt'intorno,
in un cucciolo
che nasce,
in uno abbandonato
che ne chiede,
nelle mani
con i palmi verso l'alto,
nei fiumi ora rossi di dolore
Amore piange,
Amore ama più forte.

Ed io in tutto questo
sto evitando di guardarmi.
Amore aspetta me,
aspetta che mi guardi.

Amore dove sei?
Sei sempre stato qua!

E Amore 
Amor della mia fede
e del mio credo
Amore che sentivo
e respiravo,
nella musica che
mi attraversa il corpo
nel petto 
a volte scosso
dal singhiozzo
nei pugni delle mani
aperti e chiusi.

Ora non più,
ora non voglio
proseguir mancanza,
voglio cantar
lodar la tua presenza.

Amore in ogni cosa
Amore dove sei.

E Amore mi sussurra da vicino
son sempre stato qua
ti ho riscaldato.

Amore dove sei

mi sei mancato.
Amore eccomi qua,
Amore ritrovato.

E Amore
Amore canto
Amore ballo,
in punta
a pianta piena
in piroetta,
Amor
che tutto impregna
e n'è impregnato,
Amore ritrovato!

21.06.2015Gabriella Dell'Aria
Tutti i diritti riservati 

sabato 13 aprile 2019

La chiave d'oro

Era sempre lì, sempre al suo posto.
- Cos'hai?
- Nulla.
Le si fece più vicino, tanto che i loro odori, i fiati divennero uno, sfilò una piccola chiave d'oro dalla tasca del pantalone e gliela porse, lei tentennò...lui gliela porse ancora:
- È la chiave del mio cuore...ma tu lo sai già...è tua.
Gli occhi lucidi di lei e le labbra arrossate, ecco cosa vide, quale fu la sua risposta mentre scuoteva il capo, mentre voleva piangere...ma anche ridere, e vivere, e morire solo per poter nascere di nuovo un secondo dopo e ritrovarsi ancora lì...e guardarlo, vederlo veramente...e perdersi e trovarsi, e correre, e camminare, riposare...voglia di parlare, voglia di tacere...e vedere pure le parole disegnarsi, consegnarsi...quelle che non aveva detto, quelle che ancora non diceva...cosa sarebbe stata in grado di fare...cosa avrebbe fatto.
Intanto respirò odore di profumo e pelle, e battiti di cuore all'impazzata.
Gabriella Dell'Aria  13 Agosto 2018
Tutti i diritti riservati

sabato 6 aprile 2019

Même pas peur /Nemneno la paura


Premessa: adoro il francese e la sua musicalità ma la mia conoscenza di questa lingua è davvero limitata, eppure stamattina mi è venuta voglia di lasciarmi cullare da questi suoni, chiedo scusa ai francesi, anzi se qualcuno può e vuole, sarei lieta di ricevere eventuali correzioni :)  poi l'ho tradotta in italiano, metto anche quella :) così gli strafalcioni si evidenziano meglio :))
Non me ne vogliate, è solo un tentativo di rispolverare questa lingua  non la pretesa di saperla utilizzare al meglio.


Même pas peur/Nemmeno la paura

Même pas peur
mon amour
même pas peur.
Seulement elle pourrait
nous faire du mal.
Elle a marché
avec nous
elle a regardé
sans rire
elle à nos côté
elle qui est nous même .
Alors je la regarde
Je l'appelle
Je la défie
Oui, Je la défie
Je le donne la liberté .
Et quand je rire
Je plains
Je vive
elle court libre.
Seulement nuos
mon amour,
seulement nous
pouvons nous
faire du mail.
Alors mon cher
élève le coeur,
élevons nous maintenant
ce que nous sommes
jusqu’aux autels d’or
ou dans la poudre,
dites-moi mon cher
la main dans la main,
les yeux dans les yeux,
je dis
ce que nous sommes,
même pas peure
mon amour,
nemmeno la paura.


Nemmeno la paura
amore mio
nemmeno la paura.
Solamente lei potrebbe
farci male.
Ha camminato
con noi
ha osservato
senza ridere
lei al nostro fianco
lei che siamo noi.
Allora io la guardo
Io la chiamo
Io la sfido.
Si, io la sfido.
Io le regalo la libertà.
E quando io rido
Io piango
Io vivo
lei corre libera
Soltanto noi
amore mio
soltanto noi possiamo
farci del male.
Allora mio caro
eleva il cuore,
eleviamo ciò che siamo
fino agli altari d'oro
o nella polvere,
dimmi mio caro,
la mano nella mano,
gli occhi negli occhi,
io dico ciò
che siamo,
nemneno la paura
amore mio,
nemmeno la paura.

Gabriella Dell'Aria
Tutti i diritti riservati





lunedì 1 aprile 2019

Nonni

Questa poesia l'ho scritta tanto tempo fa, quando i miei  erano parecchio più giovani e mia madre splendeva come lei sola sa fare, anche adesso nonostante l'Alzheimer. Sono rientrata ieri, ho trascorso un paio di giorni a Palermo, la casa non è più quella pur essendo la  stessa...la sottile e potente energia d'Amore che impregnava tutte le cose, già prima di varcare la soglia, sembra quasi svanita...mio padre mi dice: "Ormai la casa è disabitata" eppure ci vivono ancora...ma quello che manca è tangibile pur non essendo tale...il Cuore  un po' ne risente, ne ha risentito anche se lo scopro davvero solo adesso che scrivo. Eppure ero rientrata alla mia attuale dimora serena, allegra...qualcosa reclama ascolto e lacrime bagnano il foglio e l'inchiostro______era tanto che non scrivevo con carta e penna, ormai solo tastiera e schermo______ eppure andare a "casa di mamma" è sempre guarente, fa sempre bene allo Spirito, come se avessi ripreso tasselli di vita_____o forse lezioni_____ o ancora perdono_____o probabilmente, semplicemente non ho provato più tanta rabbia_____anche se le mille cose che parlavano di lei hanno cambiato posto...restano sempre a parlare dentro al Cuore.
In questi giorni io e mio padre abbiamo guardato vecchie foto, quanta bellezza! Ci sono gli abiti appena cuciti, le partite a pallone...mancano Napoli, il vaporetto...ma splende sempre il Sole! Lui mi ripete spesso che si reputa, anzi che è fortunato, e questo già è un dono!

Nonni

Oltre la grande vetrata,
suoni di vita, rumori.
Le risa dei bimbi,
la voce pacata dei nonni accarezza.
Racconta un'infanzia lontana,
momenti di guerra vissuti,
di balli, di antiche carrozze,
di tram e cucine a carbone.
Nei lucidi occhi
risplendono immagini
di vita trascorsa,
progetti di un grande futuro.
Rivive Palermo com'era,
e Napoli, e il vaporetto;
le lunghe partite a pallone
e l'abito appena cucito.
Limpidi sguardi vivaci
sfoglian le foto
di cari ricordi lontani
e fatti e cose la voce
nel cuore lascia animare.
Nel pozzo profondo di vita
attingono, bevendo
lunghi sorsi d'amore e lealtà
e forti oltre il cancello
s'appressano.
E poi sono loro a narrare
che cosa lì fuori gli accade
e il braccio ai nonni a prestare.

Gabriella Dell'Aria
Tutti i diritti riservati