Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

mercoledì 22 gennaio 2020

Non solo per dolor

Non solo per dolor
ma per amor
io scrivo.
E quando leggerai
le mie parole,
e quando cercherai
il mio profumo,
la pelle luminosa
che conosci,
quando ti chinerai su me
e leggerai
i fiati e i miei sospiri,
e torneranno in mente
quei colori,
quei battiti,
le mani che cercano 
pelle e mani, 
che cercano strada, 
e porto, 
e ancora,
e i sogni accarezzati 
da accarezzare, 
quando coglieremo
i reciproci frutti 
come se fosse uno, 
ed unico, e sacro, 
autentico nel rinnovarsi
ed ogni volta nuovo, 
e quando gli occhi 
brilleranno nel vedersi, 
e quando le labbra 
sorrideranno nel pensarsi, 
quando, 
strappate reti
ed asfissianti grate
ancora voleremo liberarmente... 
quando
restituito a me 
il mio sentire 
a te il tuo, 
stilleran lacrime di gioia 
lacrime di dolore liberato, 
in quella libertà 
tu sentirai 
che Amo. 

Gabriella Dell'Aria 10.01.2020 
Tutti i diritti riservati 


sabato 18 gennaio 2020

Coraggio, paura.

I traumi, infantili e no, a volte non li riconosci subito, non sai d'averli, ti adatti alla loro presenza/assenza senza averne coscienza, si creano, li metti in un angolo, li ignori, vai avanti convinta d'averli sbattuti fuori, non li hai neanche catalogati come traumi, non gli hai dato peso, proprio no, creando così la premessa per quella presenza/assenza, perché pur  avendoli, t'illuderai di non averli avuti mai. Così mi guardo in questo spazio d'infinito, guardo dentro di me e mi soffermo...ed ecco che io oggi ne ho trovato uno...o forse due. Eppure stridono fortemente con quello che io sono, con ciò in cui credo, mi chiedo allora che ci fanno ancora accoccolati là. Ed ecco che lo sguardo che su di loro si sofferma altro non fa che ricoprirli con le carezze e i baci, ecco una bambina rintanata, in una tana, in una culla, in un lettino, dietro una porta. Così mentre cammina per la strada, lei se la porta dentro e non lo sa. M'affaccio ancora su questo regno vastissimo racchiuso nel mio corpo, che pure sembra microscopico di fronte all'infinito, così come lo sembra ogni atomo rispetto a tutto il corpo, l'universo che contengo e quello che mi contiene, dentro e fuori, uguali. Divago mentre mi guardo ancora, e vedo, come tardivi imprinting, segnali che arrivarono da fuori e che stridono con quello che io sono. Vorrei sapere come son giunti qui e che ci fanno ancora.
Che meraviglia! Guardarsi dentro gli occhi, scendere fino al cuore, ed esplorare gola, e polmoni, salire su al cervello, guardare ossa, e muscoli...che meraviglia. Un battito, un sorriso, una mano che stringe, una che lascia, una lacrima, un piede che avanza. Che meraviglia! Mentre io scopro un potenziale da scoprire ancora, finché c'è vita, mentre io scorgo ferite, potenziali traumi risolti o no, paure travestite da coraggio e viceversa, mentre scopro strade e sentieri, mi guardo dentro gli occhi e accolgo me!

Gabriella Dell'Aria 18.01.2020
Tutti i diritti riservati

mercoledì 15 gennaio 2020

Quando è silenzio

Quando è silenzio
e quando è rumoroso,
in un fragore giocoliero
di risate
o in quella ch'è
apparente calma,
ti ho cercato.
In un girovagar
che sembra vano.
Fermati Anima mia,
stacca la presa
di quel tuo sogno,
apri le braccia
ed apri le tue mani,
ritorna a camminar
senza aspettare,
senza cercare.
E arriveranno
prati verdi e fiori
e arriveranno frutti...
che sian
frutti d'amore.

Gabriella Dell'Aria 10.01.2020
Tutti i diritti riservati

lunedì 13 gennaio 2020

A volte sembra

Sai, a volte sembra di perdere il cuore, come se si fosse fermato a nascondersi tra qualche muro, tra qualche cespuglio. Altre sembra che sia stanco, neanche fosse una ruota consumata per la troppa strada,. Sai, a volte senti vuoto ed anche pieno il petto. È un vuoto doloroso perché pensi al tuo bel cuore che...chissà dov'è finito....è pieno di lacrime e di te che chiami, che cerchi, che speri.
Vuoto e pieno nello stesso istante.

Ricorda bimba mia, solo il vuoto può essere riempito.

Ma io voglio riempirlo di ciò che di buono avevo un tempo.

No, riempilo con quello che di meglio hai adesso.

Non so dove guardare.

È illusione, Amore mio. È illusione.
Se pensi alla mancanza, avrai mancanza.

È vero, adesso io lo so. Lo vedo dentro al petto, in ginocchio, ma è sempre stato là.

Aiutalo a rialzarsi, Amore mio, lui ti aiuterà.

Gabriella Dell'Aria 13.01.2020
Tutti i diritti riservati