Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

domenica 29 giugno 2025

Etna

 Le cose non accadono mai per caso, anche quelle che ci sembrano del tutto casuali in realtà si muovono seguendo una scia d'energia, ponendosi, se preferite, all'interno di quella vasta gamma di scelte possibili, un ventaglio così grande da potersi perdere in esso perché basta spostarsi di una frazione di millimetro o d'istante che tutto cambia. Le cose che accadono quando non hai aspettative sono quelle incontro alle quali vai perché vivi, semplicemente, vivi e vai per la tua strada, ed ecco che, se il momento è appropriato e l'incontro è tra le possibili scelte del tuo ventaglio, allora può accadere qualcosa di estremamente bello, con umani, non umani, acqua, terra, aria.

Le cose della vita mi hanno portato a iniziare questo dialogo nell'Aprile dello scorso anno e credevo  che li fosse iniziato e anche finito, non ci pensavo più.

Invece ieri ho compreso che Lei non aveva ancora esaurito il suo messaggio. Ha iniziato a farsi notare in più modi appena sono arrivata sul versante Sud, ai crateri silvestri. Di certo i colori mi hanno estasiata, ma quello riguarda tutti. Lei si è fatta notare per altre cose e, a sera, durante l'ultima delle nostre tante tappe, quando ci siamo fermati a godere il tutto con altri colori, Lei mi ha salutata riportandomi un canto che mi lega alle mie radici. Era un canto di cui ha saturato l'aria e il mio Cuore, nessuno lo stava cantando ma lei lo ha risvegliato, all' improvviso, dentro di me, ed era, al contempo, il suo saluto, il suo Namastè.

Ieri , a Muntagna, mi ha entusiasmata e commossa, e adesso, mentre lo scrivo, ho le solite lacrime a suggellare il tutto.

Quindi sono tornata al nostro primo vero incontro, quello dell'Aprile 2024, con un Grazie Grande a Lei.


Ecco com'è iniziato:


Idda, a Muntagna


Prima o poi doveva accadere, mi sono detta, anche se non lo sapevo, non l'aspettavo, almeno non a livello conscio, ma ora so che doveva accadere; doveva accadere che mi ponessi di fronte a lei consapevole di guardarla ogni giorno, più volte ogni giorno, ma con distacco, come si guarda una qualsiasi cosa che sta lì, consapevole che non mi manca la sua presenza quando sono lontana, come invece mi manca il mare, un qualsiasi mare quando cerco l'orizzonte e lui non c'è. 


Così oggi mi fermo, non solo a guardati, oggi , ritta innanzi a te, voglio provare a vederti, voglio provare a sentirti. E appena mi fermo ecco si palesa la natura di questo mio distacco e in esso trovo un conflitto antico, che il Cuore mi si scuote nel singhiozzo, oggi alzo il coperchio dello scrigno. 

Io nuda innanzi a te, come te nuda a me davanti, ad armi pari, a mani ignude, come un duello privo d'offesa, la mia natura e quella tua. 

E mentre rimango immobile, or che son nuda, tu nel silenzio tuo non muovi foglia, ramo, sasso, eppure scalpita vita dentro e fuori; e inizi un dialogo antico, che io ho sentito sempre in riva al mare, sulla spiaggia, io, isolana di un' altra sponda, che non so sentire il canto tuo e non me ne faccio colpa. 

Sento le mie radici e il loro canto, l'odore, il colore, e tu, che sei una mamma, già lo sai, e mi accogli, e non c'è colpa in me,  e non c'è colpa in te, ed ecco che il tuo abbraccio arriva al Cuore. Ed un riparo costruito per quando viene freddo, ed un riparo costruito per quando è tempesta, si sciolgono pian piano nel tuo abbraccio, ed ecco piango, e dolce la tua lacrima raggiunge quella mia. Io che non sono figlia tua, io che non voglio essere figlia di nessun'altra terra che la mia, io che voglio esser, io che sono figlia di questa Madre Terra, e insieme a te sorrido, perché anche in te è Madre Terra, perché anche tu sei Madre Terra. Comprendi, come solo una madre sa, e l'abbraccio è più profondo, più totale, più sincero. E non c'è colpa in me, e non c'è colpa in te.  E piango grata, perché in questo incontro, tu che arrivi fino a dove è fuoco, tu che lo gestisci per cercare di non far paura, mi sproni a scandagliare i miei di abissi. Ed il conflitto entra, ed il conflitto gioca la sua parte, ed il conflitto si disarma e tace...non c'è conflitto vero dentro me.


Sssssttttttt, ascolta, tu mi dici, ed ecco sento il battito di mille e mille cuori, in nidi, tane, nell' aria intorno a te. E sento la matrice, quella mia, uguale a tutti i cuori e anche alla tua.


Ed io mi siedo su di te, spalle poggiate a un tronco...e guardo verso il mare da quassù. Mentre uno scoiattolo salta in mezzo ai rami, mentre una lucertola si distende al sole, sento la Pace tua dentro di me. 

Ed ecco che si allargano le fronde, ed ecco che si abbassano i cespugli, ed il sentiero appare luminoso fino al mare. Piango, e rido, come di tutto uno, quello che siamo. Ti abbraccio, e tu mi culli , e non c'è colpa in me, e non c'è colpa in te.  

Così oggi il mio sguardo è differente,  oggi ho riconosciuto dolce il tuo canto, io oggi l'ho sentito, e guarderò dal mare fino a te, e sentirò ancora forte l'eco della tua Pace, come parte di ogni cosa, come stessa terra unita a quella mia, come stessa cosa che noi siamo, terra e mare, mare e terra, io e te.


Gabriella Dell'Aria 29.06.2025




martedì 27 maggio 2025

Se iniziassimo

 Se smettessimo 

Di dire "no" alla guerra 

E iniziassimo 

A dire "Sì "alla Pace 

Cambierebbe tutto.


Perché dire sì alla Pace comporta la responsabilità di assumere un atteggiamento pacifico verso tutto e tutti, nel piccolo di ogni istante che infine racchiude l'Universo e ogni Universo possibile.

Se dicessimo "Sì" alla Pace, saremmo costretti a dismettere per sempre ogni atteggiamento molesto, ogni forma di sopraffazione, di violenza, di sopruso.

Se avessimo il coraggio di dire "Sì" alla Pace, 

dovremmo agire in modo diverso e diffondere rispetto e amore. Andrebbero per sempre cancellati atteggiamenti di sfruttamento e di ogni segregazione.

Se avessimo il coraggio di essere cultori della Pace, dell'empatia e dei diritti universali, se smettessimo di pronunciare la parola guerra, conflitto, se usassimo di più "Io vengo in Pace", se imparassimo a confrontarci 

invece di scontrarci, se cercassimo la strada, perché esiste, dove i diritti degli uni e quelli degli altri s'incontrano e si rispettano, si onorano, nel rispetto del bene superiore.

Se imparassimo che abbiamo diritto a vivere felici e sereni, che abbiamo il diritto di vivere la nostra vita secondo le nostre aspirazioni, e che tutti gli altri hanno gli stessi diritti che abbiamo noi, che tutti i viventi li posseggono, li hanno ricevuti nell' attimo stesso in cui hanno avuto Vita, se sentissimo i cuori che battono, le lacrime che scendono, i sorrisi che gioiscono come sentiamo i nostri...se avessimo il coraggio di fare la Pace con noi e con il Mondo, avremmo la possibilità di cancellare le guerre. 

Io mi ribello al potere dei potenti che decidono le guerre, tutte le guerre, anche quelle legalizzate che non sembrano essere guerre ma che lo sono, eccome se lo sono , guerre atroci; io mi ribello agli abusi, alle carneficine,  io voglio Pace, per Tutti, umani e non ❤️ 


Gabriella Dell'Aria

22.09.2024

venerdì 21 febbraio 2025

Tu, il Mare


Percorro la strada 

che giunge dritta a te,

per quel richiamo 

che nelle vene mie 

scorre insieme al sangue;

come un fatale amore,

così mi chiami,

mentre persino i piedi 

fanno festa.

Come Venere 

di fronte al suo mare,

come una creatura 

venuta alla Luce,

che cerca la sua mamma,

così ti guardo,

con gli occhi dell' amore,

così mi fermo innanzi a te,

così io ti respiro.

Sento ancora l'eco 

d'una promessa antica,

eppure giungo alle tue acque 

leggera, come vuota,

senza aspettarmi altro 

se non te.


Gabriella Dell'Aria 11.07.2024

Tutti i diritti riservati 

mercoledì 29 gennaio 2025

La Vita

 La Vita apre sentieri, crea prospettive, biforca strade portandoti davanti ad un bivio, ti mette di fronte a noto ed ignoto. La Vita ti mette di fronte alle scelte che puoi fare, lasciandoti decidere se farle oppure lasciare che altro o altri decidano per te. 

La Vita ti racconta cose, che poi "cose" non sono; ti parla del Mondo e ti parla di te. Aspetta solo che tu le prenda la mano e gli dica dove vuoi andare, lei ti segue, ti asseconda, qualunque sia la scelta, lei asseconda te.

La Vita... dovremmo guardarla meglio, dovremmo guardarla di più; di solito si legge dentro gli occhi di chi incontri, oppure in una zampetta che si aggrappa al dito che la salva, nel canto di un volatile libero, nella corsa gioiosa di un bimbo che non ha idea di quanto preziosa, e forte, e fragile sia questa Vita. In un pianto disperato, in uno sommesso, nella forza di un'ala che si libra, in un sorriso, in mille e mille cose potremmo fermarci a guardare la Vita; in una roccia modellata dall'acqua, dal vento, in un filo d'erba. 

Forse, se l'ascoltassimo, riusciremmo a non profanarla mai più.

E nel frattempo io trovo cuori. E li porro con me in una foto.

Gabriella Dell'Aria 29.01.2025

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