Lettera a me stessa per il mio compleanno, è arrivata un po' più tardi ma è arrivata; è uno spazio assai privato, privatissimo direi, eppure penso che, chissà, magari può servire a qualcuno.
Con Amore, eccola qua (anche se so che lei continuerà a scriversi, lo sta facendo già):
Non farti imprigionare dentro un'etichetta; sei nata per spaziare leggera. Sii tutti i tuoi colori e tutte le sfumature di essi che ti appartengono; sii musica, quella che è solo tua e che tu, se vuoi, puoi sempre sentire; sii una danza leggera, una scatenata come quando ballavi "L'ombelico del mondo", balla scalza, con le scarpe o le ciabatte, ma continua a ballare. Sii ogni alba e ogni tramonto, di più, sii ogni mezzogiorno e ogni altra ora che ti aggrada. Sii canzone cantata anche mentre stoni, che al Cuore fa' comunque bene. Sii ogni cielo sereno, ogni Sole, ogni Luna; lascia che il tuo vento soffi; fatti attraversare dalla tempesta, se si presenterà, non cercare di arginarla, puoi agire sui suoi effetti non su di essa. Sii ogni risata sincera e cristallina. Sii ogni pianto anch'esso sincero. Sappi che, dal tuo concepimento, ti fu donato un posto su questo pianeta, un posto che è tuo, difendilo, difenditi, lascia la tua orma. Nessuna lacrima è vana e nessun sorriso. Cammina. Cammina più che puoi finché c'è tempo. Amati. Se vuoi portare ancora la corazza, portala pure, ma indossa la tua veste bianca e rilucente. Ama quella corazza che trascini, a lei hai affidato la tua sicurezza. Piangi. Non importa quanto, quando arriva, lascia fluire ogni lacrima, lasciala correre liberata. Sii ogni fiore che sboccia, ogni bacio, ogni carezza. Ama. Sorridi. Ridi.
Non ti scordar di me.
Gabriella Dell'Aria 05.11.2025
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