Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

domenica 19 giugno 2016

La vita

La vita che chiamiamo reale è arrivata ad avvolgermi con un abbraccio tanto invitante da non poter resistere...da non Voler resistere, mi ha allontanata da ogni dispositivo se non che per le chiamate e qualche messaggio, mi ha sorriso,  mi ha offerto calore e refrigerio, nido e trampolino, forza e delicatezza, gioia, complicità, comprensione, Amore, e ancora, e molto di più!  E quindi non posso che ringraziare!
Questa parte di vita, questa al di là del dispositivo connesso,  al di là del Blog,  di Facebook,  Twitter etc... di virtuale ha poco, ci sono persone come me, con vite, amori, sogni e debolezze______ così il virtuale altro non è in realtà che comunicazione immediata con chiunque ci sia al di là dello schermo_____ chiunque immagino vivrà momenti di lontananza dal cosiddetto virtuale, o forse no_______ a me capita______ capita che questa parte di vita mi prenda, a volte per i capelli,  altre sottobraccio, altre ancora mi sollevi con gioia e vigore come si fa con un bimbo in corsa e poi mi tenga in braccio!

Gabriella Dell'Aria
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5 commenti:

  1. La vita è cosi come la vedi, bellissima sempre
    Maurizio

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    1. Sì Maurizio, decisamente bellissima, condivido! Un abbraccio

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    2. Sì Maurizio, decisamente bellissima, condivido! Un abbraccio

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  2. Dietro il virtuale c'è il reale, Gabriella: due occhi che guardano dentro uno schermo a colori vivaci, delle dita, minimo due, che vibrano sulla tastiera, dentro vi scorre sangue umano e niente è più vivo e reale del sangue, che significa vita che pulsa, realtà quindi. Siamo noi che, per convenienza chiamiamo reale questo che è il mondo del domani e noi ne siamo i progenitori. Fra meno di cento anni, che dico cinquanta, la gente non si muoverà più dai suoi ricoveri e saranno banali simili riflessioni. Il mondo diventerà uno schermo gigantesco con miliardi di miliardi di dati, di volti e di pensieri scritti. Uomini e donne faranno conoscenza totale sul web e ci saranno scambi commerciali e di razza e di volontà e di cose d'amore. Tutto no. Un figlio non può nascere sopra uno schermo ma dentro una pancia femminile, né voglio pensare ad uno scambio di flaconi contenenti seme maschile, sarebbe troppo e troppo schifoso.
    Cosa resterà del nostro mondo? I sogni.
    Tranquilla. Le prossime generazioni saranno preparate e per loro sarà tutto assolutamente normale, come per noi i satelliti artificiali e la TV. Potrebbero capire questo nostro mondo e viverci cinque minuti i nostri trisavoli? Solo cinque minuti e scapperebbero impazziti. Non dai rumori che allora assordavano forse più di adesso, ma dalla tecnica e dalla tecnologia. Pensaci.

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    1. Eppure a me sembra che, pur rimanendo assolutamente reale e tangibile, esattamente come lo sono io, al di qua e al di là di uno schermo e di una tastiera, senza il contatto, l'incontro, lo scambio i rapporti d'amore potrebbero nascere e crescere su larghi spazi lasciati al riflesso dei propri bisogni e desideri e, come dici tu, per fare un figlio ci vuole un grembo... sai Vincenzo, se si dovesse veramente arrivare a vivere come dati di un computer, con scambi a distanza, rinchiusi in spazi più o meno grandi, in ricoveri...che ne sarebbe allora delle peculiarità dell'essere che siamo...che fine farebbe l'olfatto, le emozioni che scaturiscono di fronte a fatti, a paesaggi, di fronte ad un essere vivente...saremmo tutti, che fine farebbero i sogni e le speranze di grandi voli, di grandi cose... avremmo una finta libertà, una vita che potrebbe essere precostituita...che ne sarebbe degli abbracci, quelli che senti stringerti davvero...penso che il contatto con le persone sia importante, tanto da farcelo cercare anche attraverso uno schermo ed una tastiera. ..nascono amicizie e amori...virtuale e reale sono la stessa cosa...ma rinchiusi in ricoveri...Ci sarebbero sempre i "ribelli" che vagano nel mondo nascondendosi per avere il diritto d'incontrare e di aiutare o semplicemente per "vedere cosa c'è fuori". Penso di sì. Nonostante per loro una vita del genere sarebbe assolutamente normale, sono d'accordo con te.

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