Una goccia mi scivola sulla pelle,
una lacrima che si poggia sulla clavicola
seguita da poche altre,
si uniscono
diventano una...
e scende calda e leggera
segue il profilo del seno
tentenna, riprende...
si spegne.
Tu dietro di me mi cingi la vita,
le mie mani intrecciate alle tue,
il viso caldo sulla mia spalla.
Mi baci, mi guardi
e ancora non ci credi.
Impercettibilmente tremi.
Mi stringi dolcemente,
mi sfiori,
mi ami.
Gabriella Dell'Aria
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Rasentando l'impudicizia tu descrivi un amplesso in modo semplicemente fantastico, visivo, uditivo e olfattivo. Sprofondi nel peccato elevandolo alla gloria di una santa.
RispondiEliminaEd io che pensavo d'aver descritto soprattutto un abbraccio tra i più protettivi, teneri, accoglienti...
EliminaMa una delle cose più belle dello scrivere e del leggere è proprio questa, ognuno di noi le percepisce a suo modo e ci può spaziare con la fantasia.