Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

giovedì 21 gennaio 2016

Armati di sorriso

E uscimmo dalle case 
per le strade,
bisaccia in spalla
armati di sorriso.
E quelli nelle vie 
pensavano
che noi eravamo forti.
E forti lo eravamo
per davvero,
di quella forza
che solo amore
dà!
E in strada 
a piene mani
noi portammo
il cuore che batteva
e lacrime, le nostre,
e baci, e carezze, 
e sorrisi,
bisaccia aperte.
E ad ogni passo,
ad ogni volto,
mano, zampa,
ala, foglia,
ad ogni vita 
ricevemmo,
per ciò che portavamo, 
mille volte tanto!

Gabriella Dell'Aria 14.01.2016
Tutti i diritti riservati 

6 commenti:

  1. Mi piace leggere le tue poesie Gabriella, sanno sempre d'amore e voglia di vivere.
    Maurizio

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    1. Ciaooooo Maurizio, grazie, parole più belle non potevi dirmi!
      Un abbraccio!

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  2. Del tipo "poesie raccontate", parole assemblate che nemmeno sembrano versi, che le devi scorrere fino alla fine per capire che hai letto una poesia, perché la poesia ha un suo ritmo interno, una sua metrica, un suo respiro. E anche queste sembrerebbero parole retoriche se non fossero vere e le uniche che in questo momento mi vengono sulle punte delle dita che cercano i tasti sul portatile.
    E già, perché non potevo scrivere sulla punta del pennino: fra un po' questo coso nero farà tutto da solo se non stimo più attenti. Per questo occorrono i poeti e le poetesse, che hanno un altro palpito, non maschile grazie a dio, come mi hai ricordato l'ultima volta.
    Ciao Gavrila.

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    1. Ciao Vincenzo, grazie per essere passato di nuovo da me e grazie per il tuo commento.

      P.s.: mi chiamo Gabriella

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    2. Non volevo offenderti. Gavrila è Gabriele e Gabriella in russo.Sono io abituato a dare nomiglioli. Finora mi era andata bene. Non c'era niente di dispregiativo, Gabriella.

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    3. Nessuna offesa infatti, solo non mi piace Gavrila, tutto qui, niente a che vedere con il dispregiativo quindi

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Grazie per essere passato/a a leggermi! Se volessi lasciare un commento con le tue impressioni/sensazioni o anche solo un saluto... ti ringrazio ancora una volta!