Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

giovedì 14 gennaio 2010

13.01.2010

E' il terzo post che preparo, poi ho deciso di non dare informazioni sull'evento catastrofico del terremoto di Haiti, non è questo lo scopo del mio blog, lascio che a farlo siano persone più brave e preparate di me, da qui, da questo megafono che scolpisce come su un'eterna roccia, da questa pagina bianca, voglio gridare il mio dolore per ciò che è successo, di quella stretta alla gola che si è espansa nel petto, degli occhi che bruciano: CENTOMILA FORSE I MORTI! UN'INFINITA' DI MORTI! Mentre si cerca di soccorrere e curare i sopravvissuti, mentre si scava nella speranza di poter sottrarre alle macerie qualcuno ancora in vita e si organizza una sepoltura per i morti, mentre tutto il mondo giustamente si stringe intorno ai milioni di persone colpite e invia ogni tipo d'aiuto... con la stanchezza negli occhi, dovuta a tutte le quotidiane tragedie figlie del nostro intelletto, della nostra volontà, mi soffermo a pensare che forse, se abbandonassimo il nostro sport preferito, la prevaricazione, il dominio e lo sfruttamento, le catastrofi naturali troverebbero un individuo più forte, meno solo, meno affamato... un individuo che alla violenza della natura non deve sommare la propria così, negli spazi di serenità ch'essa lascia, può temprarsi, progredire e crescere... questa è la stanchezza degli occhi, gli occhi che hanno paura di vedere ciò che ad Haiti vedono ma che non si volgono da un'altra parte, paura di questo dolore che pure mi appartiene... e che non voglio ignorare.

GM C

12 commenti:

  1. ....se abbandonassimo il nostro sport preferito, la prevaricazione, il dominio e lo sfruttamento, le catastrofi naturali troverebbero un individuo più forte, meno solo, meno affamato... un individuo che alla violenza della natura non deve sommare la propria così, negli spazi di serenità ch'essa lascia, può temprarsi, progredire e crescere...
    hai assolutamente ragione...ma penso anche che di fronte alle catastrofi come questa..siamo poco più che pagliuzze al vento...e...nonostante gli aiuti.. siamo.. purtroppo soli....con la nostra paura..il nostro dolore...con noi stessi....un abbraccio

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  2. Cara GM C,
    vorremmo tanto non vedere, non sentire, non sapere ma, come dici tu, questo dolore ci appartiene e non possiamo ignorarlo.
    Purtroppo ho appena sentito al tg che le vittime di questa catastrofe potrebbero essere 500.000.... ogni parola ha il sapore dell'inadeguatezza!

    Ti abbraccio.

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  3. Condivido pienamente cara lore...siamo soli, siamo nati soli e moriremo soli, a meno che la nostra vita non incroci il passo di un angelo capace di donare se stesso per chi è in difficoltà...amiamo, aiutiamo, e un giorno il mondo sarà migliore

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  4. Questi sisastri non dovrebbero mai avvenire, ed adesso sono ancora piu frequenti.

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  5. Tanti,troppi disastri sono provocati dalla nostra stupidaggine,ci crediamo invincibili,capaci di ingannare anche la natura e costruiamo case sui fiumi o su montagne di sabbia,case che si sgretolano al primo temporale........non so se questo è il caso perchè per una volta io non voglio vedere e sentire,sbagliato ,lo so,ma non ce la faccio!

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  6. @Lore: è vero, siamo pagliuzze al vento... ma anche le pagliuzze se trovano un appiglio volano via meno facilmente... per le catastrofi NATURALI non possiamo fare altro se non dare una mano a chi ne è colpito, per tutto il resto invece...

    @Pasticcino: il numero delle vittime è assolutamente pauroso, hai ragione... non ci sono parole!

    @Minervabianca: non siamo soli, non lo siamo alla nascita (con noi c'è almeno un'altra persona!) e speriamo di non esserlo nemmeno alla morte... ci sarà una mano che terrà la nostra, un sorriso dolce a salutarci, una carezza o un abbraccio... altrimenti torneremo con la mente a tutte le persone che amiamo e che ci amano e ci accomiateremo da loro rivolgendogli il nostro pensiero, l'ultimo pensiero d'amore. Gli angeli sono tanti e si trovano dove meno ce lo aspettiamo!

    @Maurizio: purtroppo è vero, ma questi non dipendono da noi, dovremmo cercare di scongiurare quelli che sono di natura diversa.

    A TUTTI UN ABBRACCIO

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  7. Cara Gm C io infatti non mi riferivo alle persone che amiamo...mi riferivo a persone che possono esser determinanti a tirarci fuori dai guai quando un aiuto "normale" non basterebbe...certo, una mano amica è sempre di conforto...ma a volte non è abbastanza

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  8. @Marcella: la furia avrebbe devastato comunque ma si, troppi disastri sono causati dalla nostra stupidaggine.
    UN ABBRACCIO

    @Minervabianca: una mano amica è balsamo per le nostre ferite! Per altre occorrono i cosiddetti "grandi"... ma la storia poi la fanno più spesso gli umili!

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  9. Fra l'altro su un numero di internazionale di qualche settimana fa c'era un lungo reportage su Haiti, la povertà, la mancanza di prospettive, la delinquenza.
    Poi pure il terremoto : povera terra, fra l'altro la vicinissima Santo Domingo non ha subito danni, veramente un paese sfortunato.

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  10. @GM C..è vero che la pagliuzza se trova un appiglio vola via meno facilmente ...io intendevo dire che l'apppiglio lo dobbiamo trovare dentro di noi ...anche nei momenti più duri..anzi..soprattutto nei momenti più difficili...un abbraccio

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  11. Certo che puoi linkarmi nel tuo blog anzi ti dirò di più che inserirò il tuo nella lista dei blog e siti amici.
    Ciao a presto
    [Re]write di Giovanni Greco
    http://www.giovannigreco.eu

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  12. Il dramma é che tragedie già di grande violenza distruttiva come questo terremoto sono aggravate in questi casi dalla povertà dei luoghi, dalle costruzioni non propriamente antisismiche e dalla difficoltà economiche dello Stato in questione.

    Vedere certe immagini fa male e lascia sgomenti ed impotenti.

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Grazie per essere passato/a a leggermi! Se volessi lasciare un commento con le tue impressioni/sensazioni o anche solo un saluto... ti ringrazio ancora una volta!